E’ chiamato Āyurveda ciò che descrive una vita buona e cattiva, felice ed infelice, quello che è favorevole o sfavorevole per la vita, la misura della vita e la vita stessa.

Il termine āyus indica la congiunzione di corpo, facoltà di senso, mente e sé; suoi sinonimi sono dhāri “sostegno”, jīvita “vita”, nityaga “permanenza”, anubandha “continuità”.

I conoscitori dei veda considerano quello della vita come il sapere più sacro. Ora esso verrà esposto, in quanto utile per il genere umano per questa vita e per l’altra.”

(C.S. Sū I, 41-43)

L’Āyurveda è la medicina tradizionale indiana che si occupa della vita. Studia la vita e si prende cura della sua durata per far si che tutti gli uomini possano vivere una vita lunga, piena, e felice, affinché venga espletato quello che è il proprio dharma.

Dharma - dalla radice sanscrita dhr, che significa sostenere, mantenere l’ordine, - è la giusta azione, la giusta collocazione, in ordine con l’universo.

Il concetto di vita per la filosofia indiana è molto lontano da ciò al quale siamo abituati. Per il mondo indiano nasciamo con uno scopo ben preciso, c’è un motivo ben stabilito per cui siamo su questa terra, e soltanto quando ognuno di noi comprende e segue il proprio dharma, il mondo può funzionare nella giusta direzione.

Il concetto di salute e di longevità è quindi un concetto orientato a un bene collettivo, non a un interesse individuale.

L’Āyurveda ha fondamentalmente quattro scopi: prevenire le malattie, mantenere la salute, curare la salute, promuovere la longevità.

Per la visione ayurvedica della vita non c’è separazione tra la natura e l’essere umano, siamo fatti della stessa materia. I dosha sono l’espressione delle qualità e dell’energia della materia nel corpo. Sono tre - vāta, pitta e kapha - e sono la base di quella che viene definita “costituzione individuale” ovvero - prakṛti - .

Ogni dosha è il risultato dell’unione di due elementi della materia e racchiude in sè specifiche caratteristiche. Vāta nasce dall’unione di etere e aria, Pitta dall’unione di acqua e fuoco, Kapha dall’unione di acqua e terra.

La prakṛti dell’individuo è stabilita alla nascita e si forma in base a criteri ben stabiliti: la prakṛti del padre, la prakṛti della madre, la condizione dell’utero materno, la stagione, e il proprio karma.

E’ sulla prakṛti e sulle qualità alle quali essa è inerente che si basa il sistema di cura ayurvedico.

In Āyurveda non esiste nulla che faccia assolutamente bene o assolutamente male, tutto è basato sul singolo individuo, su chi è, e su ciò di cui ha bisogno per mantenersi in equilibrio.

I metodi dei quali l’Āyurveda si avvale per portare a termine i suoi scopi sono diversi e si adattano rigorosamente alla natura della persona e all’ambiente che la circonda.

Per riportare o mantenere in equilibrio l’essere umano utilizza preparazioni erbali, trattamenti fisici, analizza e modifica lo stile di vita, utilizza strumenti come lo yoga e la meditazione, suggerisce cosa introdurre all’interno attraverso i sensi e dunque cosa è bene ascoltare, osservare, mangiare, toccare.

Si occupa dell’uomo a 360 gradi per far si che torni, o rimanga, in armonia con l’universo.

TRATTAMENTI MANUALI

A seguito di un colloquio iniziale verrà eseguito il trattamento adeguato alle esigenze della persona.

Alcuni dei trattamenti sotto riportati possono essere eseguiti solo su prescrizione medica.

Come precedentemente indicato, la terapia ottimale è quella in cui i quattro pilastri chatuspada collaborano sinergicamente insieme per la buona riuscita del percorso terapeutico.

In studio vi è la possibilità di prenotare una prima visita con lo staff medico del centro.